Cos'è un sistema ibrido?

Un sistema ibrido normalmente combina una caldaia a condensazione ad una pompa di calore aria-acqua. I due sistemi, quindi, lavorano assieme affinché l’acqua calda venga prodotta usando la fonte meno costosa tra gas ed energia elettrica.

In condizioni di mercato normali la fonte di energia più economica l’energia elettrica e, quindi, conviene che sia la pompa di calore a lavorare.

Inoltre, l’abbinamento del sistema ibrido con un impianto fotovoltaico farà in modo che sia la pompa di calore ad avere la meglio, riuscendo a sfruttare l’energia elettrica

auto-prodotta.

Ecco come funziona un sistema ibrido:

in base alla temperatura esterna. Con una temperatura non inferiore ai 3° il sistema funziona solo a pompa di calore. Con temperature tra i 3 e i -4° si attiva il vero e proprio funzionamento ibrido (la caldaia a condensazione compensa il calo di resa della pompa). Sotto i -4° invece funzionerà solo la caldaia.

Quand'è consigliato l'uso del sistema ibrido?

Il sistema ibrido è la soluzione più indicata nelle abitazioni di non recente costruzione per le quali non è stato previsto e progettato a suo tempo l’uso di sistemi di riscaldamento con fonti rinnovabili.

Stiamo quindi parlando della maggior parte delle costruzioni ad uso abitativo presenti in Italia (più o meno il 90%).

Ovviamente questa situazione è dovuta al fatto che in passato i sistemi a fonti rinnovabili erano ancora poco diffusi.

In più anche le leggi sull’edilizia precedenti al 2000 non prevedevano coibentazioni o altri involucri volti a ridurre la dispersione di calore. 

La conseguenza diretta di ciò è che nelle case vecchie non possono essere usate soluzioni come ad esempio la sola pompa di calore per il riscaldamento o l’acqua calda sanitaria.

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